MARTEDÌ 23 DICEMBRE 2014
Roma – Una trasformazione travestita da Stadio
Di Gualtiero Alunni
A Roma si sta giocando una partita dove gli arbitri indossano la divisa nera della speculazione edilizia. Da una parte c’é la squadra della Giunta Marino, che non vede schierato in campo l’Assessore Ozzimo, squalificato per somma di corruzioni. Oggi ci troviamo ai tempi supplementari, nel pieno dello scandalo di “Mafia Capitale”, dove molti giocatori istituzionali sono stati ammoniti o espulsi da un arbitro con la toga. In questa partita, dove lo specchietto per le allodole è il nuovo stadio della Roma, non viene usata la regola del fuorigioco, così da consentire cubature fuori piano regolatore, con la tattica delle compensazioni e degli accordi di programma. La foto del progetto – ripresa da siti statunitensi – rende esattamente l’idea della s/proporzione tra le cubature e il cemento destinati allo stadio ( più o meno il 20%) e tutto il resto.
Passiamo alla cronaca.
La vera natura dell’opera che si vuole fare in parte sull’ex ippodromo di Tor di Valle, sarà la realizzazione di un milione di metri cubi, gran parte dedicati a tre grattacieli alti cento metri ciascuno e a un centro commerciale, di cui il vicino Stadio, sarà solo la ventesima parte. La “magia” della trasformazione dal solo Stadio a Mega Centro Direzionale avverrà attraverso una errata applicazione del “contributo straordinario”. Il Piano Regolatore Generale (PRG) stabilisce che il 66% dei plusvalori immobiliari generati da una trasformazione, la cui sostenibilità urbanistica deve essere accertata prima di ogni altra cosa, tornino alla città. Con queste risorse, si devono realizzare opere pubbliche che migliorino la vita dei cittadini. Qui invece, con le opere previste, si stravolgono le norme di PRG, soprattutto con le infrastrutture di trasporto: il prolungamento linea B di una fermata, l’adeguamento delle via Ostiense/via del Mare, da Tor di Valle fino al GRA, il nuovo ponte carrabile sul Tevere e il raccordo tra l’autostrada Roma – Fiumicino e la via Ostiense, servono a far entrare e uscire gli spettatori dallo Stadio e a rendere facilmente accessibile dall’aereoporto di Fiumicino il Business Park.
Su questa partita incombono una diffida sulla proprietà dei terreni e ben tre esposti alla Procura della Repubblica di Roma per gli enormi profitti che la Società costruttrice (Parnasi & soci amerikani) potrebbe ottenere. Un giocatore, che diversamente dal passato, si è incamminato sulla “cattiva strada”, è l’Assessore Caudo che fa “melina”, con il ritornello che i costi dell’opera sono a totale carico dei privati, ma non dice il vero, perché gran parte, saranno sostenuti dalla collettività già gravata dalla crisi economica.
Irresponsabile è la scelta del campo da gioco della speculazione.
L’area è ubicata vicino all’ansa del fiume Tevere, classificata ad alto rischio idrogeologico dall’Autorità di Bacino. Non vorremmo che si faccia la fine dei Mondiali di nuoto, con opere incompiute,con l’aggravante del dubbio interesse pubblico. Con questa localizzazione, non è sbagliato pensare, che invece di una partita di calcio-cemento, nell’immediato futuro, si possa giocare una partita di palla nuoto.
Non è difficile preventivarlo, visto che l’impatto sul territorio sarà pesantissimo, sia dal punto di vista idrogeologico, ambientale – paesaggistico e della sicurezza in generale. L’assenza di una seria e approfondita analisi sulla reale pericolosità dell’area e di come l’aumento sconsiderato della esposizione, in seguito alle nuove costruzioni per migliaia di famiglie, inciderà nella valutazione di rischio.Lo squilibrio economico-finanziario è evidente in questo progetto, visto che l’implementazione dei servizi e delle attività accessorie, funzionali e pertinenziali alla struttura sportiva, sarà usato per compensare l’enorme costo (270 milioni) delle opere d’urbanizzazione necessarie, a fronte dell’esorbitante cifra di 340 milioni del costo dello stadio.
Quindi, dal punto di vista delle infrastrutture per la mobilità e le opere di urbanizzazione, il loro costo abnorme è funzionale all’intera trasformazione urbanistica e non al solo stadio o alla riqualificazione della zona. La concessione dei diritti edificatori, per circa un miliardo di euro, serve a compensare i costi di urbanizzazione che risultano principalmente funzionali alle opere compensatrici. Una spirale infernale, in grado di divorare territorio e risorse pubbliche a danno dei cittadini!
Marino e Caudo possiamo considerali due bari, che oltre tutto, hanno bruciato le tappe di un iter amministrativo, mai visto per altre opere urgenti necessarie alla città. Anche in questo caso è partita una denuncia contro il Comune di Roma per il reato di falso ideologico e cioè di menzogna in atto pubblico, perché non esiste per tale opera, l’interesse pubblico, ma solo l’interesse privato.
Il Sindaco Marino, messo in difficoltà dal pressing sociale, vuole trasformare il Campidoglio in uno Stadio e forte della disinformazione che ha fatto “bere” ai tifosi della Roma, li ha invitati in Consiglio Comunale per sostenere l’approvazione della delibera n.83/14.
Se a Natale troveremo sotto l’albero la devastazione/cementificazione di Tor di Valle, vorrà dire che la partita l’avranno persa tutti i cittadini romani e i romanisti, ma l’avranno vinta gli amerikani della Goldman Sachs, Nike e Walt Disney portati nella Capitale da Pallotta, con il collaborazionismo interessato di Parnasi e dell’utile idiota di Marino.
MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2014
AUGURI ECORESISTENTI PER UN 2015 SENZA DEVASTAZIONE AUTOSTRADALE!
Liberi, onesti, resistenti. I Comitati fischiano nelle orecchie al Pd
A cura del Comitato No Corridoio Roma-Latina
In una sera autunnale, dopo la caduta di tante “foglie” della politica criminale di “mafia capitale”, il PD di Roma ha indetto il 10 Dicembre, una Riunione dei suoi iscritti e simpatizzanti presso il Centro Culturale “Elsa Morante” nell’omonima piazza nel quartiere popolare del Laurentino 38. Lo spazio del Centro è troppo piccolo e nonostante siano pochi i presenti, soprattutto istituzionali del PD dei municipi e del Comune di Roma più un nutrito gruppo di giornalisti e telecamere, l’incontro è stato spostato fuori dal Centro. Insomma, gli iscritti e i simpatizzanti, a cui era stato rivolto l’invito a partecipare, hanno disertato come pure la cittadinanza del quartiere. Le duecento persone che hanno ascoltato all’aperto gli interventi di Zingaretti, Orfini, Marino e Santoro, sono un numero estremamente misero, se si pensa che gli iscritti al PD di Roma sono oltre 8.000.
Un fuori programma, puntuale, alle ore 17,00, lo hanno praticato gli attivisti del Comitato No corridoio Roma-Latina che, dopo aver srotolato il loro striscione, ad ogni arrivo degli oratori piddini, hanno gridato slogan come: “Fuori la mafia dalla Stato”, Liberiamo Roma”, “La devastazione non passerà, l’autostrada non si farà” – vedi il video -Ad ogni bordata di slogan, i giornalisti che accorrevano verso il politicante di turno, facevano “l’onda” spostandosi verso coloro che contestavano. La tensione con alcuni supporter del PD presenti, è salita alle stelle, fino a sfiorare la rissa. Il culmine della provocazione si è raggiunto quando l’ex segretario romano e ora deputato del PD, Miccoli, avvicinandosi minaccioso al portavoce del Comitato lo apostrofava: “voi parlate come Carminati”, secca la risposta: “gli amici dei fascisti e dei mafiosi sono i corrotti del tuo partito come Ozzimo, Patanè e Coratti”. In piazza c’erano anche i militanti di Ross@ che hanno espressamente chiesto con un volantino, le dimissioni del Sindaco e della Giunta, e un gruppo del M5S che gridava “vergogna, tutti a casa”.
Veniamo ora agli interventi : Il Commissario del PD di Roma, Matteo Orfini ha, tra l’altro, dichiarato:“il PD a Roma è stato teatro di un’infinita guerra fra bande, che infeudavano dal parlamentare all’ultimo consigliere comunale”. Poi Orfini ha scomodato perfino la storica scuola di formazione del Pci: “Bisogna costituire una ‘Frattocchie’ dell’anticorruzione, per formare e dare gli strumenti atti a contrastare la corruzione ai consiglieri comunali. Ha concluso: “Un partito non può funzionare così, va raso al suolo e ricostruito”.
E Marino dà la colpa alla precedente Giunta: “Ci sarà qualcuno che nel nostro partito ha sbagliato, ma l’impianto criminale nasce nella destra di Alemanno”
Zingaretti: “evitare lo schifo di chi si chi si comprava pacchi di tessere o pagava la propria sezione.”
Insomma, tra rimpallo delle responsabilità e lo scarico delle colpe perfino ai circoli del PD, questa assemblea non ha parlato alla città, ma è stata fortemente autoreferenziale e contraddittoria, se vogliamo essere buoni.
Difatti, i problemi che strangolano le masse popolari della sterminata periferia metropolitana, sono rimasti fuori da questo contesto. Nemmeno una parola sulle privatizzazioni selvagge dei servizi a partire dal sociale, sulle cementificazioni, sulle nocività delle discariche e degli inceneritori, sulle case vuote e sulla povera gente senza case, sulle devastazioni autostradali, sul costo della vita, sulla disoccupazione e sulla precarietà.
Poco prima della conclusione, alcune attiviste del Comitato No corridoio hanno chiesto a Marino di poter far parlare un loro rappresentante. Nonostante la ritrosia di molti funzionari piddini, il Sindaco ha acconsentito. Nel prendere la parola, lo storico Portavoce del Movimento Nocorridoio, Gualtiero Alunni, ha chiesto un incontro urgente con Marino e Zingaretti, per l’immediato ritiro della grande e inutile opera dell’autostrada a pedaggio, fonte di devastazione, disoccupazione e corruzione. Ha rilanciato un accorato appello all’adeguamento in sicurezza della Via Pontina, che solo negli ultimi 20 anni, ha lasciato sull’asfalto 600 pendolari, morti per incidenti stradali. Marino, ha ripreso la parola, impegnandosi a promuovere un incontro con una delegazione di cittadini del Comitato.
Questo raduno, estraneo al quartiere popolare e lontano dai suoi gravi problemi sociali, con un fare molto depresso e sconsolato, è poi defluito e ha abbandonato l’area del Centro Culturale, con più interrogativi di quanti ne aveva prima dell’incontro. Se si vuole liberare Roma dalla mafia, dalla criminalità e dai fascisti, non saranno certo queste iniziative che lo potranno e lo vorranno fare, ma solo le masse popolari LIBERE, ONESTE E RESISTENTI.
LUNEDÌ 15 DICEMBRE 2014
Corteo su Cemento=Mafia PARTECIPIAMO!
L’Agro romano non può morire per mafia e corruzione.
il 18 DICEMBRE 2014 SCENDIAMO IN PIAZZA ore 18,oo partenza da Via Millevoi
Il Comitato No Corridoio aderisce e partecipa
SABATO 13 DICEMBRE 2014
INVITO a PIZZA con gli attivisti NOcorridoio/NObretella
Le “pizze”, a quelli che se le meritavano le abbiano già date, adesso siete tutte/i invitate/i alla PIZZA ECORESISTENTE con gli attivisti del movimento Nocorridoio/Nobretella per farci gli AUGURI DI NATALE e di un 2015 senza devastazioni autostradali
MERCOLEDI 17 Dicembre 2014 ore 21,00
Ristorante Pizzeria “Porta del Sole” Via Sarsina, 140 a/b – Vitinia (Roma)
MENU’ 15 euro + un obolo volontario per la causa:
Focaccia rossa
Antipasti: Bruschetta, Supplì, patatine, crocchette
Pizze a scelta
Bevande
Caffè
Prenotazioni: su profilo FB: Comitato No Corridoio – nocorridoio@tiscali.it – 3332152909
MERCOLEDÌ 10 DICEMBRE 2014
Diamo gambe all’altra città, contro il cuore di tenebra su Roma
Di Gualtiero Alunni
La scoperta a Roma, da parte della magistratura della “mafia capitale” ha scoperchiato un sistema di potere putrefatto dalle sue fondamenta. Tristemente note sono le esternalizzazioni, le liberalizzazioni, le privatizzazioni che negli ultimi 20 anni hanno sostituito il welfare sociale pubblico, regalando milioni di euro al profitto privato. La prima ad essere sul banco degli imputati è la legge di privatizzazione dei servizi a partire dal settore sociale. Le decine di “Società dello sfruttamento e dell’accaparramento” chiamate impropriamente Coop sociali, hanno avuto dagli anni ’90 l’autorizzazione (leggi accreditamento) ad approfittarsi del disagio e della sofferenza umana degli ultimi: i migranti, i rom, i diversamenti abili e i poveri, con lo scopo di arricchirsi legalmente. La coop 29 Giugno, che è solo l’iceberg della rete di corruzioni, di clientele e di connivenze e forse, per le modalità emerse dall’inchiesta, con i suo intrecci fascio-mafiosi, quella senza scrupoli e criminale. Chi interpretava la cooperazione nello spirito solidale e di vero servizio, è stato emarginato, non ha avuto vita facile o gli sono state assegnate solo le briciole dell’assistenza.
A farne le spese sono stati soprattutto gli strati popolari della sterminata periferia metropolitana. Dalle Giunte Rutelli a quelle Veltroni le coop accreditate erano per la stragrande maggioranza riconducibili ai partiti della maggioranza di centro sinistra, comprese quelle di estrazione cattolica. Poi è arrivato Alemanno che ha espulso le poche coop trasparenti favorendo ulteriormente le grandi “coop” politicamente trasversali. Vanno evidenziate altre due cicche di Aledanno: parentopoli e il tentativo di approvare altri 27 milioni di metri cubi di cemento oltre quelli già previsti dal PRG. I vari Bettini e Marroni e tutto l’apparato PDS/DS/PD, sono stati da sempre i registi degli accordi con i poteri forti dei vari settori che hanno svenduto la città di Nathan e di Petroselli. Per fare alcuni esempi basta citare i veri padroni di Roma: Caltagirone, Parnasi, Mezzaroma ed altri (cementificazione), Cerroni (rifiuti), Benetton e Salini-Impregilo (mobilità), la finanza delle Banche (Unicredit e Intesa San Paolo).
Ruota di scorta a sinistra Nieri (SEL) vice Sindaco di Roma e stato colui che ha portato Marino presso la coop “sociale” 29 Giugno, la quale ha finanziato con 30mila euro la campagna elettorale del Sindaco e fino a pochi mesi ha ricevuto appalti per 60 milioni di euro.
La coppia kriminale Carminati/Buzzi, per dichiarazioni di un ex poliziotto, collaborava con i servizi segreti, proprio quando nella guerra di mala per il controllo della Capitale, negli ultimi anni, sono state uccise 200 persone.
A questo capitolo vergognoso dobbiamo aggiungere la politica devastante e nociva di tutte le Giunte, da 30 anni a questa parte, contro la salute dei cittadini e l’aggressione del cemento a quello che rimane dell’agro romano. Da Malagrotta, la più grande cloaca d’Europa, al nuovo PRG da 70 milioni di metri cubi con il suo cavallo di troia degli “Accordi di programma” che permettono varianti fuori piano e guarda caso portano colate di cemento nelle aree verdi, agricole e a servizi. Come non ricordare le centinaia di posti macchine del Piano Urbano Parcheggi (PUP), l’odierno parcheggio sopra la Stazione Termini (1.300 posti auto, qualche decina di posti moto e un centro commerciale), i Punti Verdi (grigi) Qualità (PVQ), i 10 art.11 funzionali anch’essi a togliere verde e servizi ai quartieri di edilizia popolare, l’autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino.
Corruzione o non corruzione, chi ha amministrato e amminestra la Capitale, ha comunque legittimato l’ennesimo sacco di Roma, ha favorito gli avvoltoi prenditori di appalti pubblici, ha disumanamente affondato il coltello del profitto, nella disperazione e sulla pelle di migliaia di poveri cristi.
Chi più, chi meno, questa è la colpa di tutte le Giunte che si sono succedute, altro che “mele marce”, ci troviamo davanti ad un sistema di potere senza scrupoli, ad una lotta di classe contro le masse popolari a cui questi politicanti sono allineati e consapevoli.
Gli uomini e le donne liberi/e, onesti/e e resistenti, in questo quadro pieno di ingiustizia, non hanno “giunte amiche” e “partiti amici”!
Non si può non ricordare Pablo Neruda: “Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, chi rinuncia ad inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati”.
Rovesciamo il tavolo, diamo voce e gambe alla città di sotto, contro le tenebre fascio-dem-mafiose.
L’autostrada è tra i 40 progetti finanziabili dall’UE
Una Storia infinita: i predatori della nostra terra non mollano e nemmeno NOI!
Se si andrà avanti sarà calpestato il “Libro bianco della Mobilità” dell’UE. Il Piano Juncher “illustra” 40 progetti finanziabili dalla metà del 2015, tra cui l’autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina di 2.700 milioni di euro.
VENERDÌ 5 DICEMBRE 2014
I 408 milioni del Cipe per la messa in sicurezza sono una bufala!
Dopo l’Assemblea Pubbica 1/12/14 dei Nodi NOcorridoio/NObretella, la cons reg.le Valentina Corrado, ha posto questo problema al Dip.to Bilancio e ha ricevuto come risposta documentativa la delibera del 2/8/13 dell’autostrada/bretella. Quindi pensiamo che vi sia stata una erronea interpretazione del procuratore della Corte dei Conti anche per quanto riguarda l’importo complessivo.
Alla luce dei fatti Valentina procederà come segue:
-.scriverà direttamente al procuratore per avere delucidazioni o conferma delle supposizioni;
– scriverà alla società autostrade del lazio per capire se intendono proseguire con la gara, nonostante i rilievi (censure) fatti dall’autorità anticorruzione;
– continuerà a cercare Refrigeri e se avrà novità ce le comunicherà in tempo reale.
3^ PROROGA DEI TERMINI PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE GARA AUTOSTRADA
SE NON FOSSE UNA COSA SERIA, SIAMO ALLE COMICHE!
3^ PROROGA DEI TERMINI PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE CHE COMUNQUE NON RISPONDE ALLA CENSURA DELL’ANAC…
“Prendendo atto del ristretto tempo a disposizione dei Concorrenti per ottemperare a tutte le osservazioni inserite nelle note di riscontro al quesiti,si ritiene opportuno, nell’ambito dell’approfondimento in corso dell’iniziativa, prorogare il termine di presentazione delle offerte della procedura in oggetto alla data del 18 febbraio 2015 alle ore 12,00 – pena esclusione.
La prima seduta pubblica si terrà il 19 febbraio 2015 alle ore 10,00 presso Autostrade del Lazio – c/o ANAS – Direzione Generale – Unità Gare e Contratti, Via Mozambano,10 – ROMA.”
p.s.: gli errori grammaticali sono a cura di Autostrade del Lazio!
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
BUONA NOTIZIA, MA CONTRADDITTORIA
Da quanto leggiamo, la Regione Lazio sembra che abbia deciso di “riservare gli stanziamenti Cipe di 408 mln di euro a opere urgenti di messa in sicurezza della Via Pontina”.
Nello stesso tempo non si è chiuso il triste capitolo della costruzione dell’autostrada a pedaggio. Quindi i 468 mln rimangono messi a bando per l’autostrada, ma la cosa che più ci rende perplessi, è il fatto che la maggior parte dei 408 mln verrà utilizzato nel tratto Roma-Latina, proprio quello interessato dall’autostrada (!?).
Tra l’altro, gli interventi di messa in sicurezza saranno inutili, perché per costruire l’autostrada (x 130 km/h), il fondo stradale di una strada regionale (x 90 km/h) non è a norma, quindi dovranno rifarlo di sana pianta.
“A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca…”: vuoi vedere che questo sperpero di denaro pubblico è un compromesso legato alla lettera dell’Ance Lazio e alla censura dell’Autorità Anticorruzione?
COSI’ FACENDO SI ACCONTENTANO TUTTE LE IMPRESE, MA SI DEVASTA IL TERRITORIO, SI DANNEGGIANO I PENDOLARI CON UNA CANTIERIZZAZIONE SENZA FINE E SI SPRECA IL PUBBLICO DENARO!
Lo ribadiamo e lo diciamo con sempre più convinzione visto le novità:
RITIRARE IL BANDO E ADEGUARE IN SICUREZZA LA PONTINA!
p.s.: ci riserviamo di cercare ulteriori info più dettagliate.
Dalla Regione 408 milioni per i lavori sulla Pontina
27/11/2014, di Redazione (online).
«Esprimiamo il nostro compiacimento per il fatto che la Giunta regionale del Lazio abbia deciso di riservare gli stanziamenti Cipe di 408 milioni di euro a opere urgenti di messa in sicurezza della via Pontina, con l’allargamento delle carreggiate, la realizzazione delle corsie di emergenza e l’eliminazione degli incroci pericolosi». Lo ha detto Il procuratore regionale del Lazio della Corte dei Conti Angelo Raffaele de Dominicis in occasione del Rendiconto Generale della Regione Lazio per il 2013.
«Non si possono confondere i grandi progetti, come la realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina – ha spiegato il procuratore – con le opere di messa in sicurezza della Pontina» una «strada della morte» dove negli ultimi 4 anni si sono registrati numerosi incidenti con feriti con esito mortale.
GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE 2014
1/12/14 ASSEMBLEA PUBBLICA importante PARTECIPARE TUTTE/I!
Il momento è delicato, se la censura (non vincolante) dell’Autorità Anticorruzione non determinerà la sospensione del bando di gara, a Dicembre si chiuderà il percorso.A questo punto, NOI tutte/i dovremo decidere come cambiare la nostra azione di opposizione alla devastante e inutile opera autostradale a pedaggio. Per questi motivi, invitiamo alla massima partecipazione per decidere insieme il che fare.
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
IMPORTANTE ATTO DI CENSURA DELLA GARA DI APPALTO
Roma-Latina in project, censura Anac: «Norme violate su concorrenza e Pmi»
Per l’autostrada da 2,8 miliardi accolto l’esposto dell’Ance Lazio – «Troppo tempo dalla prequalifica agli inviti, e nulla si è fatto per favorire la partecipazione delle Pmi, come chiede il Codice»
di Alessandro Arona
L’infinita vicenda dell’autostrada Roma-Latina in project financing (opera da 2,8 miliardi di euro, di cui 970 di contributo pubblico, progetto prelimnare approvato dal Cipe nel 2004, bando di concessione a fine 2011) si arricchisce di un nuovo capitolo. A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle offerte, l’Autorità anticorruzione (competente anche per la vigilanza sugli appalti) ha accolto i rilievi segnalati il 18 giugno scorso da Ance Lazio e Acer (costruttori di Roma) e afferma così – in una lettera inviata alla società concedente Autostrade del Lazio (Anas-Regione Lazio) – che la gara in corso viola i principi del Codice Contratti in materia di concorrenza e non discriminazione, contravviene al principio introdotto dalla legge 214/2011 che invita a favorire la partecipazione delle Pmi alle grandi opere, e infine «è limitativa della concorrenza»», sempre in relazione alla partecipazione delle Pmi.
Le affermazioni dell’Anac non sono per ora in alcun modo vincolanti, perché danno comunque tempo ad Autostrade per il Lazio di presentare controdeduzioni o una eventuale richiesta di audizione entro 20 giorni dalla ricezione della lettera. E non saranno comunque vincolanti neanche dopo, se l’Anac dovesse confermare i suoi giudizi negativi. Tuttavia potrebbero a quel punto “sostenere” un eventuale ricorso di una parte interessata (la stessa Ance o una piccole e media imprese edile che si ritenga illegittimamente esclusa dalla gara) presso la giustizia amministrativa.
Da capire c’è anche se la “diffida” inviata dall’Autorità di Cantone potrà avere effetti sulla scadenza del 24 novembre, convincere cioè Anas e Regione Lazio a rinviare nuovamente la scadenza (il termine originario era il 16 settembre 2014, adesso il 24 novembre).
L’autostrada, che per molti tratti sarà un’ammodernamento dell’attuale superstrada Ss 148 Pontina, costa in tutto 2.787,7 milioni di euro, ma la tratta di cui si garantisce la copertura del piano economico-finanziario (delibera Cipe 51/2013, in Gazzetta il 3 gennaio 2014) è solo la A12-Roma (Tor de’ Cenci)-Latina e opere connesse, che costa 2.063 milioni (1.839 al netto del ribasso di gara stimato) e gode del contributo publico di 468 milioni a valore attuale, stanziati nel 2004. La delibera 51/2013 approva il progetto definitivo della A12-Tor de’ cenci (594,4 milioni), che ancora mancava all’appello, ed esprime parere favorevole allo schema di convenzione, nel quale lo Stato non assume nessun obbligo di finanziamento delle tratte attualmente non coperte da finanziamento pubblico (la Cisterna-Valmontone), come d’altra parte stabilito dall’articolo 18 comma 4 del decreto Fare. Il Cipe 2013 (governo Letta, ministro Lupi) ha comunque confermato l’impostazione della gara Anas 2011 secondo la quale l’aggiudicazione riguarda tutta l’opera, anche la parte non finanziata (la bretella Cisterna-Valmontone, collegamento alla A1), la cui realizzazione è tuttavia condizionata allo stanziamento dei 502 milioni mancanti.
La gara Anas pubblicata nel dicembre 2011 è rimasta a lungo bloccata, dopo la prequalifica di sei imprese nella prima metà del 2012, sia per i ricorsi pendenti dopo la revoca del contratto ad Arcea Lazio (società concessionaria diretta senza gara, all’epoca del presidente del Lazio Francesco Storace), sia per la mancata registrazione della delibera Cipe di metà 2012 da parte della Corte dei conti, proprio sulla faccenda della concentrazione dei fondi 2004 (i 468 milioni) su una sola tratta, obiezione superata per legge con il Dl 69/2013.
Nel giugno scorso, dopo il riavvio della gara e l’invio delle lettere invito da parte di Autostrade del Lazio, nell’aprile scorso (tra le cordate in gara dovrebbe esserci il Gruppo Salini, l’austriaca Strabag, Astaldi, Pizzarotti), Ance Lazio e Acer hanno fatto esposto all’Autorità di vigilanza sui contratti.
Nell’esposto si denunciava proprio il lungo lasso di tempo passato dal bando (dicembre 2011) alle lettere di invito (aprile 2014), 28 mesi. Questo violerebbe secondo l’Ance il principio di tempestività negli appalti (art. 2 Codice) e inoltre dopo oltre due anni il numero dei concorrenti con qualifica adeguata potrebbe essere cambiato.
Ance-Acer denunciava anche illegittimi, per violazione degli articoli 2, commi 1-bis e ter del Codice (divisione in lotti funzionali ove possibile e partecipazione delle Pmi alle grandi opere, norme introdotte nel 2011 e poi modificate nel 2012 e 2013) perché non è prevista nessuna suddivisione in lotti, sebbene secondo l’Ance ciò fosse tecnicamente ed economicamente possibile.
L’Anac dà in sostanza ragione all’Ance su tutta la linea.
Afferma che la gara viola i principi di cui all’articolo 2 comma 1 del Codice, in particolare ilprincipio di tempestività, libera concorrenza e non discriminazione. L’atto di avvio del procedimento di evidenza pubblica, sostiene l’Anac, è la fase di prequalificazione, avvenuta nella primavera 2014, e l’invio delle lettere invito due anni dopo viola l’esigenza di non dilatare troppo il tempo della gara.
Il principio di concorrenza è invece secondo l’Anac violato per irragionevoli restrizioni all’accesso alla gara.
In particolare sarebbe secondo l’Autorità violato il principio di cui all’articolo 2 comma 1-ter del Codice che prevede forme di coinvolgimento delle Pmi alle gare. «Nel bando – scrive l’Anac – non solo non si prevede per la realizzazione delle tre tratte A12-Roma tor de Cenci, Roma Tor de Cenci-Latina, bretella Cisterna-Valmontone la suddivisione in lotti dell’opera, ma malgrado il finanziamento sia sufficiente solo per una tratta, mette in gara l’intero intervento, così effettuando la selezione dei concorrenti su importi molto maggiori (2.787 milioni di euro) e senza contemplare la possibilità di avvalersi di quanto previsto dall’articolo 146 (possibilità di imporre al concessionario l’affidamento a terzi con gara di una quota di lavori pari almeno al 30%, ndr); si concretizza in tal modo una forte limitazione della concorrenza nell’area delle imprese di minori dimensione, che sono proprio quelle che il legislatore intendeva rilanciare».
L’Aanc osserva che «per risolvere le problematiche evidenziate la stazione appaltante avrebbe potuto riavviare le procedure di preselezione, senza ledere i concorrenti che si erano già candidati, perché questi avrebbero avuto il solo onere di ripresentare la comunicazione già inviata».
A questo punto, primo passo delle puntate successive, non resta che vedere se Autostrade per il Lazio decidera di rinviare o sospendere la gara, o se andrà avanti avanti come previsto.
MARTEDÌ 18 NOVEMBRE 2014
UNA RIFLESSIONE SULLA FASE
Autostrada A12-Roma-Latina e bretella Cisterna-Valmontone: che fare?
La disinformazione regna sovrana, nessuna Amministrazione coinvolta dal tracciato, ha mai, diciamo mai, informato i propri cittadini. Tutte le Giunte Regionali del Lazio che si sono succedute, hanno sostenuto la devastazione e più volte invitate al confronto con le comunità territoriali, si sono date alla fuga. Diversamente, le tante e partecipate assemblee, promosse dal nostro movimento si sono pronunciate categoricamente e unitariamente contro l’autostrada a pedaggio per l’adeguamento in sicurezza della Pontina e la costruzione della Metropolitana Leggera. Il 10 Dicembre 2014 scadranno i termini per la presentazione delle offerte della Gara d’Appalto e il 18 Dicembre 2014 Autostrade del Lazio SpA terrà una conf stampa. A questo punto, visto anche la latitanza del TAR del Lazio che non ha ancora convocato la prima udienza di merito sul nostro ricorso, presentato ormai nel lontano mese di Marzo 2014, ci troviamo davanti ad una sola alternativa: attivare i Presidi Permanenti dove inizieranno i cantieri. Per questa nuova eco-resistenza civica, servirà la partecipazione cosciente e in prima persona di tutte/i, al fine di fermare un’opera ingiusta, inutile e onerosa.
NOI, lo sfascia italia e il Partito Devastatore
NO SBLOCCA ITALIA
BLITZ DAVANTI IL PD DURANTE LA DISCUSSIONE IN SENATO
IDENTIFICATI ALCUNI ECORESISTENTI E L’OPERATORE DI LIBERA.TV
COMUNICATO STAMPA
Oggetto: Un PD devastatore da stato di polizia
Dopo che al Senato il Governo Renzi/Lupi aveva stroncato il dibattito e gli emendamenti sullo “Sblocca italia” imponendo l’ennesima fiducia, i Comitati che presidiavano piazza del Pantheon contro questa legge distruggi/sfascia italia, abbandonavano la piazza non prima di aver denunciato la devastazione e la nocività di questa ennesima porcata.
Un gruppo di ecoresistenti, mentre percorrevano la strada del ritorno a casa incamminandosi verso la fermata Metro – Spagna, passavano davanti alla sede naz.le del PD. A questo punto sono partiti alcuni slogan come “NO allo sblocca italia”, “PD Partito Devastatore”.
La protesta trovava la reazione di alcuni agenti in borghese che fermavano e identificavano due attivisti del Comitato No Corridoio Roma-Latina, con l’accusa di aver trasgredito l’art. 18 della Costituzione (!?). La situazione si è prolungata per diverso tempo, nel quale sono intervenuti anche altri poliziotti in divisa.
Gli ecoresistenti denunciano come qualsiasi dissenso verbale contro un Partito che si sta dimostrando tutt’altro che democratico, diventi un problema di ordine pubblico, con l’uso repressivo della polizia.
Ribadiamo che andremo avanti senza paura opponendoci a questa legge ingiusta, per difendere la nostra terra, la nostra acqua e la nostra aria.
Roma, 4 Novembre 2014
I comitati promotori dei Presidi NO sblocca italia
SABATO 1 NOVEMBRE 2014
Tutte/i ai Presidi del 3/4 Novembre per bloccare lo “sblocca italia”
COMUNICATO STAMPA
Oggetto: 3 e 4 Novembre 2014 – Votazioni al Senato dello “sblocca italia” – I Comitati promuovono due Presidi a Roma.
Lo avevamo annunciato a piazza Montecitorio che non saremo arretrati di fronte all’arroganza e all’autoritarismo del Governo Renzi/Lupi.
I Comitati, le Associazioni e i Forum che si sono incontrati Venerdi 31 Ottobre 2014 a Roma, rilanciano l’appello alla mobilitazione, in occasione delle votazioni al Senato per manifestare la ferma opposizione alla rottamazione del nostro “bel paese”.
Conseguentemente, invitano tutte/i a partecipare ai Presidi (autorizzati) in Piazza SS Apostoli il 3 Novembre 2014 dalle ore 14,30 e il 4 Novembre 2014 dalle ore 16,30. Nelle stesse giornate saranno praticate altre iniziative di contrasto.
Difendiamo la nostra terra, la nostra aria e il nostro mare, da un aggressione senza precedenti, portata avanti da un Governo che invece di intervenire contro il dissesto idrogeologico, per la messa in sicurezza delle strade, delle scuole, per il rispetto del referendum sull’acqua pubblica e per investire nelle fonti di energia rinnovabile, si sta apprestando a diffondere una ulteriore cancrena devastante e nociva: impennata della cementificazione e impermeabilizzazione del territorio, incentivi all’energia da fossile (carbone), decine di trivellazioni per il petrolio, nuove grandi inutili opere autostradali, svendita del demanio pubblico, privatizzazione dell’acqua pubblica, centralizzazione dei controlli da parte dei Ministeri e conseguente perdita di poteri delle Sovraintendenze e degli Enti Locali, proroghe ai concessionari autostradali, senza alcuna gara, autocertificazione da parte dei proprietari di aver fatto le bonifiche dei siti contaminati, esautorando di fatto il potere di controllo degli Enti Locali.
NOI non ci faremo asfaltare e inquinare!
Per questo bisogna bloccare questa ingiusta legge
Per questo è un dovere di tutte/i resistere!
Roma, 31 Ottobre 2014
Per contatti e info: nocorridoio@tiscali.it – cell. 3332152909
GIOVEDÌ 30 OTTOBRE 2014
31/10/2014 – Incontro Naz.le dei Comitati contro la “Sblocca Italia”
APPELLO
I presidi sotto Montecitorio sono stati solo l’inizio di una eco resistenza più articolata, autorganizzata e diffusa: “Ce n’est qu’un début, continuons le combat!”
Entro l’11/11/2014 il Governo Renzi/Lupi, dopo l’ennesima fiducia messa alla Camera dei Deputati, calendarizzerà la seduta al Senato nei prossimi giorni, per la definitiva conversione il legge. Per questo motivo, il Comitato No Corridoio Roma-Latina insieme ad altre realtà ecoresistenti, fhanno lanciato un appello a tutti i Comitati, Forum e Associazioni che hanno a cuore la propria terra, la propria aria e il proprio mare, per partecipare all’incontro naz.le del 31 Ottobre 2014 dalle ore 17,00 presso i locali di Via Giovanni Giolitti,231 a Roma (vicino alla stazione Termini).La finalità è quella di Decidere insieme le modalità del Presidio al Senato e altre iniziative di contrasto.
Il “Rottama Italia” contiene ed è portatore insano di devastazioni, nocività e inquinamenti senza precedenti:
– impennata della cementificazione e impermeabilizzazione del territorio
– incentivi all’energia da fossile (carbone)
– decine di trivellazioni per il petrolio
– nuove grandi opere autostradali
– svendita del demanio pubblico
– privatizzazione dell’acqua pubblica, nonostante il referendum
– centralizzazione dei controlli da parte dei Ministeri e conseguente perdita di poteri degli Enti Locali
– proroghe ai concessionari autostradali, senza alcuna gara
– autocertificazione da parte dei proprietari di aver fatto le bonifiche dei siti contaminati, esautorando di fatto il potere di controllo degli Enti Locali.
Per contatti: nocorridoio@tiscali.it – cell. 3332152909
Evento FB: https://www.facebook.com/events/1527474377493542/?fref=ts –
NONOSTANTE LE CENSURE, SIAMO OSTINATI E PERSEVERIAMO!
Cari amici, stiamo cercando di attirare l’attenzione dei media sulla nostra battaglia civica contro la devastante autostrada a pedaggio, per questo abbiamo pensato di scrivere a “Striscia la Notizia” per chiedere il loro sostegno sotto il punto di vista mediatico e di inchiesta.
Per farlo abbiamo bisogno del Vostro aiuto, Vi chiediamo quindi di scrivere a gabibbo@mediaset.it e/o andare sul sito:http://www.striscialanotizia.mediaset.it/segnalazioni.shtml ed inserire la Vostra segnalazione.
Inserire nostro riferimento FB: Comitato No Corridoio, email: nocorridoio@tiscali.it, cell.3332152909. Grazie!
Azione diretta contro Salini-Impregilo
http://asud.net/chi-ci-guadagna-con-lo-sblocca-italia-blitz-dei-movimenti-alla-sede-di-impregilo/
LUNEDÌ 6 OTTOBRE 2014
Foto Occupy Regione
Il Comitato occupa l’aula del Consiglio della Regione Lazio
Comunicato Stampa
Dichiarazione di Gualtiero Alunni – Portavoce del Comitato No corridoio per la metropolitana Leggera
Oggetto: Occupata l’aula consiliare della Regione Lazio.
Questa mattina si doveva tenere il Consiglio Straordinario sui Trasporti, ma per la terza volta consecutiva, veniva rinviato a data da destinarsi. Per questo motivo, un gruppo di attivisti del nostro Comitato, esasperati dalla blindatura istituzionale della Giunta Zingaretti, nel non risolvere i gravi problemi di sicurezza della V. Pontina (scia di sangue lunga 24 anni con 600 morti per incidenti stradali), nel mantenere i trasporti ferroviari pontini in condizioni da carro bestiame, di sostenere l’inutile, costosa e devastante autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone, hanno deciso per protesta, di occupare l’aula consiliare. La condizione per liberare l’aula è stata la richiesta di un incontro urgente con il Presidente Zingaretti, l’Ass.re Refrigeri e il Presidente della Comm.ne, Panunzi. Di questo trittico del Partito Devastore (PD), si è reso reperibile solo il cons Panunzi, perchè gli altri due, erano subito fuggiti a gambe levate. Questa Giunta dimostra continuamente di essere allergica al confronto con i cittadini e di farsi promotrice di incontri informativi e partecipativi con le comunità locali. Diversamente, sono molto attenti a fare gli interessi delle grandi imprese private arraffatrici di grandi appalti, utili a riempire le loro tasche arrecando un grave danno ai pendolari, agli agricoltori e all’ambiente.
Nonostante tutto ciò, abbiamo incontrato il Cons Panunzi, il quale non contraddicendo il nostro giudizio, si è dimostrato un “muro di gomma”, non prendendosi nessun impegno, affermando di essere legato e subalterno ai voleri della Giunta a cui appartiene, e facendo lo “scarica barile” ci ha consigliato di contattare (leggi: inseguire) l’Ass.re Refrigeri.
Il nostro movimento non è ingenuo e tanto meno rinunciatario. Se questi signori, arroccati come sono al potere, pensano di averla vinta, hanno fatto male i loro calcoli. Così facendo radicalizzano ancora di più la nostra ecoresistenza, forte del consenso di centinaia di cittadini disseminati e autorganizzati nei Comuni e non solo, dove vorrebbero costruire il mostro d’asfalto e cemento.
Roma, 6 Ottobre 2014
MARTEDÌ 16 SETTEMBRE 2014
17/9/14 Consiglio Regionale Straordinario sui Trasporti
Alla Regione, alla Regione!
Mercoledi 17 Settembre 2014 dalle ore 10,00 alle ore 18,00 si terrà il Consiglio Straordinario della Regione Lazio sul problema dei trasporti. Invitiamo tutte/i a partecipare per dirne quattro a Zingaretti il devastatore.
MERCOLEDÌ 3 SETTEMBRE 2014
IL VELENOSO MENU’ DEL “DECRETO SBLOCCA ITALIA”
Di Gualtiero Alunni
Il Decreto Sblocca Italia è un velenoso menù che porta con se le ennesime devastazioni e cementificazioni. Tanto asfalto inutile e costoso, poca attenzione alla mobilità ferroviaria dei pendolari, mancano le risorse per la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio e delle scuole, per le bonifiche e la lotta al dissesto idrogeologico.
La propaganda è una profonda gola mediatica, da cui esce che dal provvedimento arriveranno 100mila posti di lavoro.
Si continua a spingere sull’asfalto, finanziando le grandi opere autostradali a cui vanno risorse pubbliche dirette e attraverso la defiscalizzazione, con il sostegno a interventi mortali per il territorio. Si incentivano le trivellazioni per il petrolio e un nuovo cemento da semplificazioni per interventi edilizi in aree demaniali.
Allarme sulle conseguenze dell’articolo 45 del decreto: una norma riservata ai fondi immobiliari di investimento, per i quali, anche in concorso con la Cassa e Depositi e Prestiti, è prevista la concessione o il diritto di superficie su beni pubblici, anche demaniali non utilizzati, per la realizzazione e lo sviluppo di progetti urbanistici-edilizi. Tradotto: i fondi comuni che investono nel mattone potranno ottenere in concessione, aree pubbliche costiere per realizzare interventi edilizi in deroga anche ai piani regolatori.
Il Ministro Lupi ha introdotto una norma che favorirà la proprietà fondiaria e i grandi costruttori a scapito dell’interesse pubblico. Si tratta dello sportello unico edilizio, che toglie la pianificazione urbanistica ai Comuni: Se, entro 30 giorni, chi presenta una domanda per edificare non riceve una risposta dalle amministrazioni interessate, il funzionario dello sportello unico assume la funzione di commissario ad acta per il rilascio delle concessioni. Una follia perché la finalità della norma è quella di esaurire, ovvero cementificare, tutte le previsioni edificatorie dei Piani regolatori dei comuni italiani: l’esatto opposto del consumo di suolo zero.
Ne abbiamo abbastanza per parlare di interesse pubblico violato e chiedere a Renzi/Lupi di ritirare il provvedimento. Invece dal Governo, viene rivendicata la trivellazione, perché “se c’è il petrolio in Basilicata sarebbe assurdo, in questo momento, rinunciarvi”. La scusa per Renzi riguarda la crisi energetica e con l’occasione ha sferrato un nuovo attacco alle comunità ecoresistenti “affette da comitatite”.
Ennesimo regalo alle società concessionarie delle autostrade, a cui si vorrebbe concedere un prolungamento delle concessioni, uno schiaffo alla libera concorrenza, ma ancora di più al giusto ritorno al pubblico della gestione. Dato che il Lupi perde il pelo, ma non il vizio, sempre in materia di autostrade troviamo lo spreco di risorse pubbliche più grave: la proposta di defiscalizzazione in favore dei privati per l’autostrada Orte-Mestre (un’opera faraonica lunga 400 km che costerebbe oltre 10 miliardi), inutile in quanto i flussi di traffico attuali e futuri che interessano la SS 309 Romea e la E-45, non giustificano in alcun modo la costruzione di un’altra autostrada che diventerebbe di fatto un doppione della A-1 e della A-14/A-13.
Dobbiamo sottolineare una grave omissione di Renzi/Lupi, che non hanno impugnato la legge regionale della Campania n. 16 del 7 agosto 2014, ovvero il blitz estivo con cui il Consiglio regionale ha riaperto in maniera indecente e illegittima il condono edilizio in una delle regioni più massacrate dall’abusivismo edilizio.
Un’altra “chicca”la ritroviamo nelle norma che favoriscono lo sfruttamento delle fonti fossili a discapito dei territori e dell’ambiente. Con lo Sblocca Italia si sostituiscono le vecchie fasi di prospezione, ricerca e coltivazione con una concessione unica della durata di 30 anni, 10 in più rispetto alla normativa precedente, semplificando le procedure e allungando i tempi per il quale è possibile esercitare l’attività estrattiva sul territorio perfino con proroghe che potrebbero arrivare fino a 50 anni. Inoltre, viene accentrato il potere autorizzativo per la Valutazione di impatto ambientale (VIA) dei progetti, dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente: entro 90 giorni le Regioni dovranno inviare al Ministero tutte le istruttorie dei titoli vigenti e dei procedimenti in corso.
Un duro colpo di mano alle amministrazioni territoriali e locali per favorire le attività delle compagnie petrolifere e compromettere lo sviluppo delle economie locali del settore agricolo e turistico, fortemente legate alla valorizzazione e alla tutela della bellezza del territorio e del paesaggio. Il futuro del nostro Paese non può essere distorto dall’incapacità del Governo Renzi di non voler voltare pagina e rottamare le vecchie logiche di potere con le quali si continua a favorire clienteralmente un gruppo di interesse particolare, senza guardare all’interesse collettivo e in particolare ai giovani che vogliono costruire il loro futuro.
SLITTAMENTO DI 70 GG DEI TERMINI DELLA GARA D’APPALTO
Da Autostrade del Lazio Spa:
“Il termine per il ricevimento delle offerte fissato per il giorno 16 settembre 2014 alle ore 12:00, con nota ADL-344-P del 24 luglio 2014, a seguito di richiesta di tre concorrenti, è stata concessa una proroga per la presentazione dell’offerta. Pertanto, il termine per il ricevimento delle offerte è fissato per il giorno 27 novembre 2014 alle ore 12:00. La seduta pubblica si terrà il giorno 10 dicembre 2014 alle ore 10:00 presso Autostrade del Lazio spa – c/o ANAS – Direzione Generale – Unità Gare e Contratti, Via Monzambano, 10 – 00185 Roma.”
NOSTRO COMMENTO: qualcosa comincia a scricchiolare proprio da parte di coloro che dovrebbero devastare la nostra terra!
VENERDÌ 29 AGOSTO 2014
Dopo il 16/9/14 non sarà più tutto come prima!
Il 16 Settembre 2014 se la gara d’appalto verrà aggiudicata, cambierà radicalmente la nostra ecoresistenza. Per questo stiamo lavorando per costituire due PRESIDI PERMANENTI a Roma e a Latina: Invitiamo tutti i cittadini coscienti della devastazione che avverrà, ad essere attivamente conseguenti e a lottare in prima persona con il movimento NOcorridoio/NObretella!