AUTOSTRADA MALEDETTA e ZINGARETTI IL DEVASTATORE: UNA STORIA IGNOBILE

Una storia da dimenticare se non fosse reale:

2013: in campagna elettorale è contrario e promette l’adeguamento in sicurezza della Via Pontina;

2013: alla richiesta del ministro Lupi di schierarsi a favore dell’autostrada, lui acconsente con la scusa che altrimenti, i soldi stanziati sarebbero stati spostati ad altre opere;

2014: l’ANCE-ACER gli chiede di adoperarsi per stornare i soldi pubblici dall’autostrada all’adeguamento in sicurezza della Pontina, ma lui ribadisce il sostegno all’autostrada;

2015: il nuovo ministro Delrio, “congela” il progetto e gli chiede di pronunciarsi, questa era una occasione straordinaria per bloccare la devastazione, ma lui acconsente a mandare avanti l’iter del progetto;

2016-2017: si adopera ad eliminare tutti gli “ostacoli” che si sono venuti a determinare, per consentire il prosieguo dell’iter;

2018: ribadisce il sostegno all’autostrada nella polemica sull’accordo con LeU per le nuove elezioni regionali;

2019: dopo la sentenza del Consiglio di Stato che blocca l’assegnazione della gara, rilancia il progetto in house, tutto a carico dei cittadini;

2020: la Giunta della Regione Lazio approva il project review che determina la stessa devastazione.

E ancora:

1) Non ha mai informato, incontrato e fatto partecipare alle decisioni le comunità e i cittadini coinvolti/e dal tracciato autostradale;

2) non ha mai ascoltato gli appelli provenienti dall’INU, dall’ANCE-ACER, dall’ISDE (Medici per l’Ambiente), dalle Associazioni ambientaliste, dal Coord.to dei CdQ del IX Municipio di Roma, dalle amministrazioni comunali di Roma, Pomezia, Ardea e Cori, dall’Associazione Vittime delle strade, dalla Federazione dei Consumatori, da numerosi intellettuali e urbanisti;

3) non ha mai preso in considerazione le proposte alternative e di buonsenso elaborate dai nostri Comitati.

Delibera Regionale Project Review

17/12/2020 – BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO – N. 152

Deliberazione 11 dicembre 2020, n. 988
Corridoio intermodale Roma-Latina e collegamento Cisterna-Valmontone. Approvazione dell’analisi di fattibilità e della project review, finalizzata alla ottimizzazione dell’intervento

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project review

Solita devastazione chiamata project review

Il 17/12/2020 sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio – N. 152 è stata pubblicata la Deliberazione 11 dicembre 2020, n. 988 del “Corridoio intermodale Roma-Latina e collegamento Cisterna-Valmontone. Approvazione dell’analisi di fattibilità e della project review, finalizzata alla ottimizzazione dell’intervento.”

Prima di tutto si ricorda che “il progetto dell’autostrada a pedaggio in project financing è ancora oggetto di un contenzioso”. E questo apre forti contraddizioni al percorso del nuovo project review!

Quasi tutte le opere complementari assegnate a quei Comuni che in contropartita votarono si alla autostrada/bretella, sono state eliminate per un valore complessivo di 491 milioni di euro. di cui: il tratto complanare con l’A91 dall’A12 di 5,4 km; le tangenziali di Latina e Labico; la riqualificazione della Via Apriliana, di Via Foce Verde e della Via Ariana. La giustificazione espresso dagli oratori, tutti a favore, della conferenza on line del 18/12/2020, è quella che tale importo andava ad aumentare il pedaggio ma, per tranquillizzare i Sindaci coinvolti da questi interventi, la ministra ha detto che li finanzierà e li farà in un secondo momento.

Tale nuovo percorso dell’autostrada sarà ridotto da 3 a 2 corsie per senso di marcia il tratto in bypass Pomezia Nord-Pomezia Sud.

Per la bretella Cisterna-Valmontone verrà nominato un Commissario che come dal Decreto “semplificazioni” potrà scavalcare tutte le norme e le leggi, compreso perfino il codice degli Appalti. Sarà scorporata dall’autostrada ed avendo un finanziamento pubblico in house, sarà senza pedaggio. Mantiene totalmente la sua superficie, senza nessuna riduzione del consumo di suolo e tutte le aziende agricole di eccellenza, come prima, verranno espropriate e si perderanno decine di posti di lavoro nel settore. Il pesante impatto sul lago di Giulianello, monumento naturale regionale, rimane invariato.

L’autostrada Roma-Latina verrà realizzata in fasi, suddivisi in lotti funzionali: fase 1 a da km 5,4 dell’A91 (Roma-Fiumicino) ad Aprilia Nord e fase 1 b Cisterna-Valmontone, fase 2 da Aprilia Nord a Borgo Piave di Latina.

Saranno aboliti i caselli autostradali e il pedaggio si pagherà con il sistema “free flow” e il passaggio dei veicoli sarà rilevato dai “Portali”, apposite strutture di sostegno che copriranno l’intera carreggiata su cui saranno istallate apparecchiature tecnologiche che verificheranno l’apparato di bordo (come Telepass) o prenderanno le targhe dei veicoli.

Il pedaggio, considerato la riduzione degli interventi e dei costi, che da 2,1 miliardi di euro scendono a 1,5 miliardi di euro, diminuirà di circa il 20%, da 13 euro A/R giorno Roma-Latina a circa 10 euro giorno.

La riduzione di consumo di suolo si sviluppa in particolare sui 5,4 km cancellati del tratto A12 – snodo Roma-Fiumicino. Va detto che quest’area è già fortemente compromessa dalla stessa A91 e dalle complanari. Il resto, sono derivanti dalle tangenziali di Latina e Labico che oggi sono state stralciate, ma come già scritto in precedenza, verranno costruire a parte.

Insomma, a fronte di una riduzione del consumo di suolo di circa 25 ettari, il totale rimane pesantissimo: oltre 200 ettari!

Il bilancio complessivo di questa revisione progettuale continua a rimane negativo, con la sua reiterata devastazione ambientale e sociale, con il pedaggio sull’autostrada Roma-Latina che rimane pesante per le tasche dei pendolari, con la sua inutilità certa, visto che l’imbuto d’ingresso a Roma rimarrà e le file interminabili continueranno inesorabilmente, l’impatto del viadotto tra Tor de Cenci e A91 manterrà tutta la sua nocività dell’inquinamento atmosferico e acustico per non parlare degli espropri delle abitazioni e delle attività commerciali, vicino a via di Mezzocammino.

Non è stato preso in considerazione dal Tavolo Tecnico di Missione del Ministero, il nostro Project Review che contiene l’adeguamento in sicurezza di TUTTA la Via Pontina, l’intermodalità con la costruzione della linea di treno-tram, il potenziamento di tutta la rete ferroviaria pontina e il rilancio del trasporto merci su ferro.

Chi vuole difendere la nostra terra dalla rinnovata devastazione, si può unire ai nostri Comitati NOcorridoio/NObretella che fin da subito rilanciano l’opposizione sociale a questa inutile opera.

Il 2021 si preannuncia con una rinnovata eco-resistenza, che faremo con tutti i mezzi a nostra disposizione, contro questa opera i cui beneficiari saranno solo e sempre i rapaci prenditori privati che si accaparreranno miliardi di euro pubblici, con il sostegno dei soliti politicanti dei partiti di governo e dell’”opposizione”.

Comunicato congiunto dei Comitati NO corridoio Roma-Latina e NO bretella Cisterna-Valmontone

19 Dicembre 2020

Incontro con Assessore Regione Lazio, Alessandri.

COMUNICATO CONGIUNTO
dei Comitati NOcorridoio e NObretella
Oggetto: Incontro con Assessore Regione Lazio, Alessandri.
Nel pomeriggio siamo stati ricevuti dall’assessore regionale Alessandri. Abbiamo esposto tutte le criticità e presentato le nostre proposte alternative. L’assessore ha confermato che il MIT ha elaborato un project review che modificherà sostanzialmente il progetto precedente. Prima di tutto la bretella Cisterna-Valmontone avrà un progetto autonomo, sarà costruita in house, non sarà a pedaggio. L’autostrada Roma-Latina avrà un percorso ridotto come l’eliminazione del tratto complanare alla Roma-Fiumicino dall’A12, una riduzione delle opere complementari e il tentativo di sfruttare il più possibile il tracciato della Via Pontina.
Nel ringraziare l’assessore Alessandri per la disponibilità dimostrata ad incontrarci e ad ascoltarci,riteniamo che l’impatto sulle zone più sensibili come quelle agricole e le Riserve Naturali rimanga devastante. L’ingresso a Roma rimarrà problematico e le file continueranno inesorabili. Abbiamo lanciato la sfida democratica al confronto e al dibattito pubblico con i cittadini prima dell’approvazione dei nuovi progetti. La risposta dell’assessore è stato positiva, impegnandosi a riceverci per un nuovo incontro, presumibilmente a Novembre 2020, quando il MIT avrà completato il Project review e a venire sul territorio per discutere con le comunità locali interessate dal tracciato.
Nell’occasione, porteremo il nostro project review, già consegnato al V Ministro Cancelleri e consistente nell’adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina, dell’intermodalità con il treno-tram e il potenziamento del trasporto merci, la ricucitura e il miglioramento della rete stradale provinciale da Cisterna a Valmontone, il raddoppio dei binari delle linee ferroviarie Ciampino-Velletri e Nettuno-Campoleone.
Con questo incontro ci siamo confrontati con tutti gli assessori regionali che si sono succeduti dalla Giunta Storace ad oggi.
Diversamente da coloro che l’hanno preceduto e da alcuni Sindaci che non hanno mai informato i cittadini, confidiamo che Alessandri mantenga l’impegno, perché democrazia è partecipazione!
Roma, 13 Ottobre 2020

PRESIDIO E INCONTRO V. MINISTRO CANCELLERI: L’ECO-RESISTENZA CONTINUA!

COMUNICATO STAMPA dei Comitati NOcorridoio Roma-Latina e NObretella Cisterna-Valmontone.

Oggetto: Presidio del 15 /7/20 al MIT e incontro con il Vice Ministro Cancelleri.

Anche l’attuale compagine ministeriale ha avuto il privilegio, come tutte quelle precedenti, di una nostra qualificata presenza con il Presidio che abbiamo tenuto il 15/7/20 davanti alla sede MIT in Piazza di Porta Pia a Roma. La nostra ennesima mobilitazione è stata provocata dall’inserimento del progetto autostradale Roma-Latina e bretella Cisterna-Valmontone nel decreto “semplificazioni”. Oltre alla partecipazione degli attivisti dei Nodi Territoriali dei nostri Comitati di Roma, Pomezia, Ardea, Aprilia, Latina, Terracina, hanno portato la loro solidarietà attiva, delegazioni di Salviamo il Paesaggio, Respiro Verde-Alberi, Ass.ne ViviamoVitinia, Slow Food Roma, Italia Nostra Roma, Potere al Popolo Roma, Europa Verde-Verdi Roma, Prc Roma, Comitato Stefano Rodotà, on. Stefano Fassina (LEU), consigliera Regione Lazio – Valentina Corrado (M5S), il Presidente Municipio IX di Roma – Dario D’Innocenti.

Mai come questa volta l’attesa per l’incontro annunciato con il V. Ministro Cancelleri è stata tanto “sudata”. Ci hanno fatto salire al Ministero alle ore 20,15, cioè dopo quasi 6 ore di attesa! Ma non abbiamo mollato!

Sono saliti oltre alla delegazione dei nostri Comitati formata da Gualtiero Alunni e Daniela Cortese, la consigliera Corrado e il Presidente D’Innocenti. All’incontro oltre al V.Ministro c’era il suo collaboratore l’avv. Napoleone.

Visto che l’incontro era stato chiesto dai nostri Comitati, Il nostro Portavoce Alunni, ha illustrato tutte le criticità e le proposte alternative all’opera autostradale: l’adeguamento in sicurezza di tutta La via Pontina e l’intermodalità con il ferro del treno-tram. Alunni ha sottolineato che tali proposte sono sostenute da sempre dal M5S ai vari livelli, affermazione confermata dalla delegazione del M5S presente con noi.

Nel prendere la parola, il Vice Ministro Cancelleri, ha esordito con l’informare che il M5S e LEU avevano chiesto di non inserire l’autostrada nel decreto. Poi ha continuato dicendo, e questa è una novità, che la “Struttura Tecnica di Missione” alle dirette dipendenze della Ministra De Micheli, sta lavorando ad un Project Review con alcune modifiche economiche e di tracciato. Per noi questo sostanzialmente non modifica la portata della devastazione. Si vorrebbe infatti ridurre il tracciato della bretella Tor de Cenci-A12, eliminando l’aggancio con A12, facendolo terminare con l’innesto all’autostrada Roma-Fiumicino. Così facendo l’impatto sociale e ambientale rimane pesante perché rimarrà il ponte lungo 1.500 metri e alto 25 metri sul fiume Tevere, continuerà tutto in viadotto inquinando, sia a livello atmosferico che acustico, i quartieri di Torrino Mezzocammino, Vitinia, Tre Pini, Tor de Cenci.

Oltre al tratto descritto precedentemente, vorrebbero eliminare tutte le opere complementari per circa 80 km, richieste e ottenuti a suo tempo da alcuni Comuni come Aprilia e Latina, che per questo decisero di dare il voto favorevole in Conferenza dei Servizi all’autostrada. Con tale operazione da 2.100 milioni di euro, i costi dell’opera scenderebbero a 1.400 milioni di euro. Inoltre, questo importo è al netto anche della bretella Cisterna-Valmontone che verrà finanziata separatamente e il progetto diventerebbe autonomo curato dell’Anas.

L’incontro è stato interessante, franco e trasparente, sono prevalse molteplici sinergie circa il giudizio critico sull’opera autostradale e valutiamo positivamente l’impegno annunciato dal Vice Ministro Giancarlo Cancelleri, di tenere nella giusta considerazione le proposte alternative sostenute dalle Comunità locali rappresentate dai Comitati NOcorridoio/NObretella. Quindi, come concordato tra le parti, forniremo già nelle prossime ore una proposta di project review incentrata sull’adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina, alternativa e contraria a quella che potrebbe produrre nei prossimi giorni la “Struttura Tecnica di Missione” del MIT che sostanzialmente rilancerebbe, anche se modificata, l’inutile grande opera.

Roma, 16 Luglio 2020

COMUNICATO PRESIDIO 15/7 al MIT: SEMPLIFICAZIONE VUOL DIRE DEVASTAZIONE!

Comunicato Stampa

dei Comitati No Corridoio Roma-Latina e No Bretella Cisterna-Valmontone

SEMPLIFICAZIONE VUOL DIRE DEVASTAZIONE

Verso il Presidio del 15 Luglio per ribadire il no all’autostrada Roma-Latina e alla bretella Cisterna-Valmontone.

In 20 anni di battaglia civica dei Comitati contro l’autostrada Roma-latina e la bretella Cisterna- Valmontone, contro i continui tentativi di aprire il cantiere, rispondevamo: “quando l’ingiustizia diventa legge, ribellarsi è giusto!” e “ogni cantiere sarà un presidio permanente!”

Ribadiamo che entrambi gli slogan continuano ad essere attuali e saremo conseguenti come sempre a metterli in pratica.

Pensavamo di essere in uno Stato di diritto e democratico, ma con l’ultimo Decreto “semplificazioni” emanato dal Governo non è più così.

Pensavamo che dopo la “criminogena”, così definita dall’Anticorruzione (ANAC), Legge Obbiettivo del 2001 e il suo fallimento, qualsiasi Governo non avrebbe mai riproposto nulla di simile. Sbagliavamo. Con la scusa del Covid 19, il Governo Conte e la ministra De Micheli, come avvoltoi si sono gettati sulla preda, riproponendo in nome dell’emergenza, la stessa minestra riscaldata delle inutili grandi opere miliardarie, ma con un estrema aggravante: la sospensione delle norme come il Codice degli Appalti e la nomina dei Commissari che avranno carta bianca per scavalcare leggi, ridurre i tempi e aggirare le regole, pur di far partire senza se e senza ma, i cantieri.

A nulla sono valse le nostre richieste di applicare due articoli importanti del nuovo Codice degli Appalti: il “Debaté Public” con le Comunità coinvolte dal tracciato per decidere sull’opera e il “Project Review” al fine di modificare un progetto come è avvenuto per Corridoio Tirrenico Settentrionale che è stato ritirato a favore della messa in sicurezza della Via Aurelia.

Visto che l’autostrada Roma-Latina è la prima delle opere elencate in questo decreto tanto veloce a superare tutto e tutti pur di devastare la nostra terra, i Nodi Territoriali dei Comitati NOcorridoio/NObretella, daranno una prima risposta di ferma e rinnovata opposizione, con un PRESIDIO sotto la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 15 Luglio 2020 dalle ore 14,30 in Piazza di Porta Pia,1 a Roma.

Sabato 11 Luglio 2020

Per info: Gualtiero Alunni 3332152909

CHI APPROFITTA DELLA GRAVE EMERGENZA COVID-19 PER RILANCIARE LE GRANDI OPERE INUTILI E’ UN IRRESPONSABILE!

Di Gualtiero Alunni

NO ALLA ROMA LATINA E ALLA CISTERNA VALMONTONE

SI ALLA SICUREZZA DELLE PERSONE E ALLA TUTELA DELL’AMBIENTE

Sulle politiche infrastrutturali si addensano nubi sempre più nere. In questi giorni, nonostante il dramma della pandemia, si intensifica la campagna della lobby delle grandi opere inutili per la ripresa della stagione nefasta della “legge obiettivo” (quella varata nel 2001 sotto il governo Berlusconi per non sottoporre le grandi opere all’approvazione dei territori) e si vogliono addirittura nominare dei “commissari” straordinari e con pieni poteri, che scavalchino le norme e le leggi per riaprire i cantieri. La gallina dalle uova d’oro su cui vogliono mettere le mani gli avvoltoi privati, sono gli oltre 100 miliardi di euro pubblici relativi alle opere da realizzare. I tanti cantieri bloccati in tutto il paese non sono fermi per problemi burocratici, ma per problemi tecnici di realizzazione, oltre ad enormi problemi economici nascosti dietro le paroline magiche di “project financing” e di “general contractor”.

Il caso del Lazio con l’autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e bretella Cisterna-Valmontone, è emblematico di una classe politica totalmente asservita agli interessi della lobby che delle grandi opere inutili si nutre da molti anni e che ha già   prodotto un sperpero vergognoso di denaro pubblico, nonostante non si sia costruita un centimetro di autostrada. Tutta l’Italia è disseminata di progetti mostruosi, con i costi per le collettività e i benefici solo per i privati. Nei due decenni che abbiamo seguito e contrastato il fenomeno, abbiamo verificato che anche gli “errori” nella progettazione sono scientemente voluti; tali difetti portano a innumerevoli varianti in corso d’opera. Queste non sono soggette a gare per l’esecuzione e comportano sempre notevoli aumenti dei costi, che comportano maggiori oneri a carico dell’Ente Pubblico che paga. Le varianti devono essere autorizzate e concordate con il Direttore dei Lavori, una figura che dovrebbe tutelare gli interessi di chi fa eseguire i lavori, ma con la legge obiettivo il direttore dei lavori è alle dirette dipendenze del costruttore. Questa inaccettabile anomalia ha consentito che i costi, come per il MOSE e la TAV Torino – Napoli, abbiano avuto costi di 9-10 volte superiori a quelli iniziali. Nel nuovo Codice degli Appalti si è subordinato il pagamento degli extra costi alla autorizzazione dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione); questa norma con le verifiche e i controlli dell’ANAC ha rallentato i pagamenti ai costruttori, provocando la reazione diretta e contraria di questi ultimi. Non è un caso che contro il vigente Codice degli Appalti è scesa in campo più volte la Confindustria con il codazzo di politicanti compiacenti al seguito. La cosa che ci deve vedere fermamente contrariati è che, in un momento così grave in cui tutto viene rallentato per combattere la pandemia del Covid 19, si continui ad urlare che è necessario ripartire con lo scenario scandaloso che ha caratterizzato gli ultimi 20 anni invocando nuovamente la famigerata “legge Obiettivo”, quella che Raffaele Cantone, già Presidente dell’ANAC, definì criminogena. Da sempre i sostenitori dell’autostrada, non avendo argomenti seri, hanno usato la propaganda del lavoro, arrivando perfino a ipotizzare 50.000 nuovi occupati. Non vogliamo che da una campagna farlocca, lor signori passino ad una pericolosa campagna di criminalizzazione dei Comitati Eco-Resistenti, con la scusa tutta strumentale e propagandistica che, bloccando l’opera, bloccheremmo in realtà addirittura il rilancio dell’occupazione. Per uscire da questa situazione in maniera positiva serve che si metta in moto un meccanismo democratico di redistribuzione della ricchezza, che si vada verso una progettazione sociale e infrastrutturale al servizio delle persone, che si organizzi la produzione di beni finalizzati alla riconversione ecologica, di energie alternative non dipendenti dal fossile. L’occasione da non perdere è quella di un grande cantiere diffuso di opere di manutenzione e di messa in sicurezza: dai ponti alle strade, dalle scuole ai territori. Diversamente, se ripartiranno le grandi opere inutili, sarà il segno di una totale cecità e incapacità di leggere la fase e che questa classe politica continuerà ad essere spudoratamente al servizio della lobby del cemento e dell’asfalto che ha impoverito e devastato l’Italia.

Roma, 17 Aprile 2020

Un Piano d’Assetto con una devastante autostrada in mezzo!

Di Gualtiero Alunni

Nell’audizione finalizzata ad ascoltare le osservazioni al Piano della Riserva di Decima-Malafede, tenutasi lunedi 10 febbraio 2020 presso la Commissione Ambiente della Regione Lazio, abbiamo ascoltato diversi interventi portatori di interessi particolari, settoriali e categoriali. Oltre al Portavoce del Comitato No Corridoio Roma-Latina, Gualtiero Alunni, solo l’Assessore all’Ambiente del 9 Municipio di Roma, Marco Antonini e la consigliera della Regione Lazio del M5S, Valentina Corrado, si sono espressi contro l’autostrada. Nelle 3.500 pagine di cui è composta la proposta di Piano, non è mai citata l’autostrada che percorrerà e squarterà la Riserva dall’inizio alla fine. Dai 15-18 metri di larghezza della Pontina attuale, si passerà ai 42 metri di quella autostradale che si mangerà e impermeabilizzerà, almeno 38 ettari di Riserva.

La Riserva Naturale Decima Malafede è stata istituita con L.R. 6 ottobre 1997, n. 29 (B.U.R. 10 novembre 1997, n. 31 S.O. n. 2). Le più grandi aree boschive dell’Agro Romano sono comprese in questa zona e costituiscono una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo con oltre 800 specie vegetali. Quest’area di 6.145 ettari, compresa tra il GRA, la via Pontina, la via Laurentina e il Comune di Pomezia, può anche vantare insediamenti umani che risalgono alla prima preistoria a circa 250.000 anni fa.

Ma i mostri di cemento e asfalto sono in agguato. Come per molte parti della metropoli romana, il traffico e la sicurezza stradale sono problemi quotidiani decennali che traumatizzano i cittadini/pendolari. La Via Pontina è sempre più congestionata. File interminabili nelle ore di punta, gravi incidenti stradali con morti e feriti, inquinamento alle stelle. Per non parlare della rete ferroviaria pontina, veri e propri carri bestiame con carrozze sporche, bagni e porte fuori uso, corse interrotte e ritardi spaventosi. Invece di intervenire per l’adeguamento in sicurezza e l’intermodalità ferroviaria, i Governi e le Giunte della Regione Lazio hanno pensato male di costruire un’autostrada a pedaggio Roma-Latina, inutile onerosa e devastante, quindi oltre al danno anche la beffa.

La Riserva di Decima è nata da un sogno: quello di preservare per le generazioni future il pezzo più bello e selvaggio della Campagna Romana, paesaggio storico cantato da generazioni di poeti. Dopo 23 anni dalla sua istituzione era lecito pensare che il Piano di Assetto la potesse tutelare integralmente, allontanando gli appetiti privati. Invece, con le nomine dell’ente parco “Romanatura”, la politica ha utilizzato anche questo patrimonio comune come terra di conquista, un luogo dove piazzare tutti i progetti cementificatori, come centro addestramento polizia di Stato, campo nomadi di Castel Romano, Outlet e Cinecittà Word la cosiddetta città dei giochi del cinema, costruita su un’area di oltre 150 ettari, autostrade, digestori rifiuti, ecc. Per fare questo, le varie amministrazioni hanno messo alla guida dell’ente dei personaggi utili idioti pseudo ambientalisti, metodo utilizzato da tutte le giunte regionali che si sono succedute, comprese quelle di Zingaretti.

Il bracconaggio colpisce duro alcune specie animali, l’abusivismo è ancora presente così come pure le discariche abusive e l’inquinamento dei corsi d’acqua.

Il Piano del Parco come dall’ultimo impulso risalente al 2002, deve includere oltre quanto previsto in termini di assetto pianificatorio per le aree protette (zonizzazione, normativa e regolamento), l’attuazione di: interventi di riqualificazione/restauro ambientale e paesaggistico (interventi vegetazionali: nei corsi d’acqua, nei fondovalle, nei versanti, nei pianori, nei boschi, per i corridoi ecologici, di recupero cave dimesse); interventi geologici ed idrogeologici (preparazione per la fruizione, creazione di zone umide, ingegneria naturalistica, sistema per il monitoraggio delle acque); interventi per l’accessibilità e la fruizione (accessi, parcheggi, sentieri, itinerari); attrezzature varie (centro visite, area pic-nic, campeggi avvistamento antincendio ecc., spazi museali e didattici); interventi per la valorizzazione di beni storico-archeologici. L’ottimizzazione risiede nelle opere di riqualificazione naturalistica, nel migliorare la gestione delle aree boscate e di una maggiore vigilanza.

Comunque, tutto ciò ha del paradossale: scrivere fiumi di carta per poi tacere e quindi acconsentire alla costruzione del mostro autostradale che arrecherà una ferita insanabile alla nostra Riserva Naturale.

IL FRONTE DEL SI SCAPPA DAL CONFRONTO!

COMUNICATO STAMPA

Convegno “Autostrada Roma-Latina e bretella Cisterna-Valmontone, le ragioni del SI,

quelle del NO e le proposte alternative”

Ottima riuscita del convegno svoltosi il 17 gennaio 2020 e moderato dal giornalista di Roma Today Fabio Grilli. Pieno il teatro della Dodicesima, che ci ha generosamente ospitato, con una platea che ha seguito gli interventi fino alla fine, con attenzione e partecipazione.

Tra le prime valutazioni non possiamo non evidenziare che il fronte del SI si è sottratto dal confronto democratico svoltosi davanti ai cittadini; assenti quindi il PD, Forza Italia e Lega. Lodevole la presenza di Roberto Cecere, segretario della CISL di Latina, che invece ha accettato il contraddittorio. Assente anche Roberta Lombardi del M5S.

Nella sua introduzione il portavoce del Comitato No Corridoio Gualtiero Alunni ha illustrato le criticità del progetto autostrada/bretella come il salato pedaggio di 13,00 euro A/R Latina Roma, l’imbuto dell’ingresso a Roma, l’impatto su importanti riserve naturali e il criminale disinteresse per la strage di oltre 600 pendolari, insieme alle proposte alternative dell’adeguamento in sicurezza di tutta la Pontina, l’intermodalità su ferro e il rilancio del trasporto merci ferroviario.

A seguire ci sono stati gli interventi di tutti i relatori: Scacchi e Magini di Legambiente e WWF si sono soffermati sulla questione ambientale e sulle ricadute climatiche, Marchetti sulla ricaduta negativa verso il monumento naturale del lago di Giulianello e sulle tante aziende agricole che rischiano l’esproprio, il sindaco di Pomezia Zuccalà sulle problematiche reali dei trasporti che l’autostrada non risolve, Il Presidente del IX Municipio Cerisola, anche a nome della giunta del Comune di Roma, sul parere risolutamente contrario a questa grande inutile opera, come da mozione approvata nel 2016. L’On. Stefano Fassina ha giustamente puntualizzato che i soldi ad oggi stanziati vengano stornati per l’adeguamento in sicurezza della Pontina e l’intermodalità su ferro, come da sempre chiesto da noi del Comitato.

Ringraziamo della sua presenza anche l’Avv. Adami, che ha seguito i nostri ricorsi amministrativi.

I poteri forti e quella pessima politica, che vorrebbero asfaltare i cittadini e la nostra terra, senza informali correttamente e non renderli quindi consapevoli, sono stati smascherati ancora una volta dalle precise e circostanziate denunce dei relatori al convegno.

I Comitati No Corridoio/No Bretella, con i nodi rappresentativi di tutte le città in cui dovrebbe passare il tracciato di questa devastante grande opera, ancora una volta, vedono così crescere costantemente il sostegno popolare alla propria battaglia civica di oltre vent’anni, che si concluderà solo quando il progetto sarà ritirato a favore di opere utili e di buon senso.

Per questo noi non faremo un passo indietro e, nel rilanciare le nostre azioni, rimaniamo sempre disponibili al confronto con tutte le parti in causa, che fino ad oggi, però, si sono chiuse nel fortino della autoreferenzialità e della univocità delle loro posizioni.